IL PAESAGGIO |
Cos'è
un paesaggio? Un panorama, un albero, delle case, tutto e niente. Non è
facile definire il paesaggio, e neanche ci interessa troppo, visto che
alla fine bene o male capiamo tutti di cosa si parla.
E' sicuramente un genere da sempre apprezzato sia dai fotografi che dai pittori che ne facevano (e ne fanno) una loro ben precisa specializzazione.
Per il fotografo il paesaggio è una forma artistica, documentaristica, un ricordo, e non a caso è uno dei temi più ricorrenti delle nostre immagini. Inoltre è un genere, che per la sua apparente facilità, porta spesso alla realizzazione di immagini scialbe e banali.
Dal punto di vista del materiale tecnico, considerando la vastità dei tipi di riprese possibili, non è possibile dire cosa serve e cosa non serve. Una macchina fotografica, alcuni obiettivi (grandangolo, normale e tele) un cavalletto, alcuni filtri; quasi tutto insomma, l'unica cosa di cui di può in genere fare a meno è il flash.
A differenza di altri generi non c'è un'ottica che si presta meglio di un'altra, ma solo situazioni e scelte in cui un grandangolo è preferibile al normale e cosi via. Abbiamo già visto che ogni obiettivo, secondo la sua focale, ha una resa prospettica differente, ed è proprio in base a questo che il fotografo sceglierà l'ottica che più si adatta alla foto che vuole realizzare. Il grandangolo viene spesso, ed erroneamente, indicato come la focale ottimale per le foto di paesaggio, vedremo che questo non è proprio vero, anzi, spesso e volentieri, se male utilizzato è la fonte di immagini banali.
Dal punto di vista tecnico
e compositivo non è necessario dire molto, in quanto valgono le
considerazioni già fatte durante gli altri capitoli, l'esposizione,
la luce, l'uso dei filtri, la composizione, etc., quelli che seguiranno
saranno perciò solo consigli e riflessioni.
Concentrarsi sui particolari
Nel paesaggio si tende, troppo
spesso, a fare delle foto panoramiche che tendono a rendere tutto troppo
uniforme, facendo perdere i dettagli. E' importante, invece, esaltare le
caratteristiche dei soggetti, alberi, piante, case, campi, inserendoli
nel contesto, ma dandogli spazio nell'inquadratura.
Franco Fontana, che di paesaggi
se ne intende, dice che "più togli più aggiungi", cioè
isolare per proporre un modo diverso di vedere.
Evitare le riprese quando il sole è alto
A quest'ora del giorno il paesaggio risulta piatto, banale; conviene sempre fotografare all'alba od al tramonto, sia per i colori caratteristici, sia perché il formarsi di ombre da movimento e modella gli oggetti.
Effetti ritmici e simmetrie
Spesso nei paesaggi ci sono elementi che si ripetono, i filari di viti, campi coltivati, file di ombrelloni, ecc.; la ricerca e lo studio di queste caratteristiche e delle simmetrie nel paesaggio può portare a foto molto interessanti.
Sfruttare il cattivo tempo
La maggior parte dei fotografi, va in giro quando c'è il sole, questo fa si che ci siano centinaia di foto simili, anche se belle. Nelle giornate nuvolose, prima e dopo i temporali, con la foschia o la nebbia, il paesaggio assume colori particolari e la luce che filtra dalle nuvole crea giochi di illuminazione particolari, le strade appena bagnate creano riflessi e contrasti caratteristici. In tutte queste situazioni non è difficile riuscire a realizzare foto di sicuro effetto.
Occhio all'orizzonte
Abbiamo visto, parlando di
composizione, l'importanza della posizione dell'orizzonte nell'inquadratura,
e parlando di paesaggio, non possiamo non riprendere il discorso.
Normalmente si consiglia
di dare al cielo non più di un terzo dell'inquadratura, questo per
dare risalto al paesaggio. L'orizzonte al centro dell'inquadratura rende
molto piatta e statica l'immagine conferendogli tranquillità. Dare
molto risalto al cielo da un senso di spazio, può esaltare il senso
della grandezza.
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